Usiglian del Vescovo investe sul #Green Active – parte 2

I RIMEDI

Come affrontare questo cambiamento climatico? Che strategie utilizzare per mantenere alta la qualità dei vini non sottoponendo a continui input terreno e vigneti?

Abbiamo pensato, riflettuto, studiato e alla fine siamo arrivati alla conclusione che la vite deve venire bene dove deve venir bene, non ci si deve per forza incaponire per farla crescere in zone dove soffrirebbe. 

Questa è una delle basi concettuali che ci ha portati al passo successivo e cioè impiantare colture che siano a impatto nullo. Quindi Non abbiamo solo cambiato la tecnica di coltivazione ma abbiamo anche concentrato i vigneti in zone dove è più semplice condurre una viticoltura che abbia un impatto nullo sull’ambiente.

Il nostro #GREENACTIVE altro non è che l’inerbimento, è agire per contenere tutti i cambiamenti climatici senza ricorrere a mezzi chimici, cambiando così l’approccio per risolvere il problema.

Siamo così passati alla coltura di piante officinali come l’elicriso e l’origano. Abbiamo anche creato una filiera corta, dando vita ad un sistema economico locale che ci permetta di produrre a bassissimo impatto ambientale prodotti che abbiano già una loro collocazione commerciale prossima a noi, e quindi che anche nella loro trasformazione si possibile consumare ed inquinare poco.

Una parte di questi prodotti diventeranno la base che useremo per la difesa fitosanitaria delle nostre piante, impiegando esclusivamente estratti di piante aromatiche. Questo è anche uno degli elementi dell’economia circolare che ci permette di contenere ciò che buttiamo nell’ambiente e ci permette di far sì che si crei una ridistribuzione all’interno della stessa area produttiva in modo da minimizzare l’effetto che si ha sull’ambiente.

Avremo così solo effetti positivi dalla differenziazione e dall’incremento della biodiversità della nostra azienda: avere moltissime essenze diverse permette anche una produzione di prodotti laterali e mirati come il miele. Con l’utilizzo di insetti pronubi e impollinatori si ha una impollinazione superiore, si migliora la vita del bosco, del prato, si crea un ambiente ancora più sano e più forte. Un ambiente che non subirà impatti non naturali.

Tutto Questo processo ci permetterà di cambiare lo schema e la metodica di ricevimento, di assaggio e di presentazione dei vini. I vini che proveremo durante le degustazioni in azienda saranno alla fine di un percorso sensoriale che prevederà non solo la barricaia, non solo la vinificazione ma anche il giardino aromatico che abbiamo impiantato.

Abbiamo introdotto anche colture aride come mandorlo e melograno. Per il melograno abbiamo già un accordo con l’associazione nazionale di produttori di melograno che prendono tutta la nostra produzione; il tutto quindi sempre in filiera molto breve, sempre di recupero e quindi nell’ottica di condivisione e di minimizzare l’impatto sull’ambiente circostante.

Le mandorle, invece, andranno ad un produttore di cioccolata di Ponsacco

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